Recentemente è stato varato il DPCM che ha vietato l’apertura degli impianti sciistici in Italia, almeno fino al 7 Gennaio. Ci sono state innumerevoli polemiche a riguardo. Di seguito vi riporto il pensiero di mio marito, nonché Direttore della Scuola Sci 360 Mottarone. E voi, cosa ne pensate?
“Questo 2020 è stato un anno decisamente duro: tutto ci saremmo potuti immaginare, ma una pandemia globale non l’avevamo mai presa in considerazione come eventualità plausibile. E invece è successo.
Noi uomini e donne di montagna siamo abituati alle sfide, a rimboccarci le maniche davanti agli ostacoli e a trovare le soluzioni ai problemi. In questa paradossale situazione che ci ha inaspettatamente travolti, abbiamo tutti continuato ad agire con la nostra mentalità pratica al fine di riuscire ad affrontare i problemi al meglio.

Parlando di stagione invernale, a causa del cambiamento climatico registrato negli ultimi anni, che ha determinato una notevole diminuzione delle nevicate specialmente nelle località sotto i 1500 mt, nel nostro settore avevamo già dovuto affrontare momenti di difficoltà.
Quest’anno insieme alla neve che è caduta copiosa al momento giusto, ironia della sorte, è arrivata anche la doccia fredda del DPCM che vieta l’apertura degli impianti di sci almeno fino al 7 Gennaio.
La sensazione di rabbia e frustrazione all’inizio è stata grande: ci è sembrato di subire una grave ingiustizia. Ragionando in modo più lucido, abbiamo preso atto della decisione del governo e per ovvie ragioni abbiamo finito per adeguarci alle disposizioni imposte cercando di riprogrammare le nostre attività, aggrappandoci all’ottimismo che ci ha sempre contraddistinti.
Purtroppo, il DPCM ha penalizzato in maniera decisiva e importante non solo il settore “sport invernali”, ma ovviamente tutto l’indotto che ne deriva. Questi provvedimenti metteranno a dura prova un sacco di gente, di famiglie e di lavoratori che dovranno fare i salti mortali per stare a galla. La situazione è grave e il governo non ha le risorse per aiutare tutti. Nel caso della Scuola Sci 360 Mottarone, di cui sono il direttore, mi sono trovato per l’ennesima volta nell’incertezza di come affrontare la stagione. Già lo scorso inverno non è stato facile, all’inizio la scarsità della neve non ci aveva permesso di lavorare a regime e poi quando finalmente a fine febbraio è arrivata siamo stati costretti a chiudere, compromettendo la stagione definitivamente. Ora l’incubo si ripresenta. I nostri numerosi maestri sono senza lavoro, così come la nostra stessa struttura si trova in difficoltà per via dei costi di gestione che non possono essere affrontati se non grazie ai risparmi di anni. Teniamo botta e cerchiamo di affrontare ancora una volta le difficoltà sperando di recuperare dal 7 gennaio, già sapendo che non sarà comunque una stagione facile: meno soldi, meno gente, molte restrizioni e di conseguenza meno lavoro. Ma siamo anche consapevoli dell’emergenza sanitaria e da sportivi e amanti della vita cerchiamo di non lamentarci troppo: la salute viene prima di tutto. Faremo quello che potremo in vista di momenti migliori. La priorità oggi è quella di non perdere la speranza di poter pian piano ricominciare a sognare come abbiamo sempre fatto.

Io credo che se ben gestita, una riapertura degli impianti e delle attività montane sarebbe stata possibile e anche sicura. Abbiamo avuto mesi a disposizione per prepararci, molti di noi l’avevano anche fatto, ma niente, a nulla sono valsi tutti gli sforzi. Credo che chi ha stabilito queste regole così stringenti non abbia tenuto conto di molti fattori a nostro favore. Nel caso specifico dello sci, stiamo parlando dello sport più sicuro dal punto di vista dei contagi: innanzitutto è uno sport individuale, in secondo luogo gli equipaggiamenti e l’attrezzatura utilizzati garantiscono grande protezione e distanziamento. L’ostacolo più grande, chiaramente si può presentare sugli impianti di risalita, e durante le code per raggiungerli, per altro come accade ogni giorno su tutti i mezzi di trasporto pubblici, ma correttamente contingentati e creando percorsi per incanalare gli sciatori in attesa, sarebbe stato possibile ovviare al problema. Ski pass online, regole di buon senso avrebbero infine aiutato ulteriormente. Pazienza, ci adeguiamo e speriamo con tutto il cuore che il sacrificio che ci è stato richiesto per l’ennesima volta sia davvero utile a diminuire il proliferarsi del virus. In attesa che tutto questo finisca noi vogliamo rimanere uniti e trasmettere ottimismo perché ne abbiamo tutti tanto bisogno.”
Simone Villaraggia
Direttore Scuola Sci 360